impiraresse

LE RAGIONI DEL NOME

 
Le “conterie” sono le preziose piccole perline di vetro veneziane arrotondate o a spigolo vivo, ottenute con la lavorazione a “lume” sezionando tubicini forati tirati in fornace per una decina di metri.
La loro lavorazione pare sia iniziata a partire nel XIII secolo a Murano. Dall’epoca generazioni e famiglie si sono tramandate la lavorazione delle conterie e tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, prevalentemente nei sestieri popolari di Castello e Cannaregio si trovavano gruppi di donne intente a impirar perle fuori dagli usci di casa, con in grembo le loro ceste di perline, divise per colori e dimensioni, riempiendo le calli veneziane del loro chiacchierare e cantare.
Il lavoro a cottimo della impiraressa consisteva nell’infilare piccole perle di vetro, dette conterie, usando specifici aghi tenuti in mano a ventaglio nella sessola per poi formare i mazzi da cui si realizzavano collane, bracciali, spille ed altri splendidi ornamenti.
Molte di queste donne vivevano e lavoravano nelle case della zona, da qui il nome degli appartamenti Le Conterie Blu e Rosse, i due colori che contraddistinguono in particolare le tonalità degli arredi dei due alloggi.
 
 
Crediti fotografici
Fondo Fotografico Tomaso Filippi presso IRE (Istituzioni di ricovero e di educazione Venezia)

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